Si è tenuto nella serata di lunedì 20 gennaio 2025 presso la sala convegni del Centrho in piazza San Vittore a Rho(MI), l’incontro pubblico “Salviamo il teatro civico di Rho dal PD”, organizzato dalle forze del centrodestra cittadino: Centro Destra Rho, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Gente di Rho, Lega, SiAmoRho e Unione di Centro. Nella sala oltre a settanta cittadini era presente il sindaco di Pero Antonino Mario Renato Abbate e l’onorevole Fabrizio Cecchetti. Presente anche i consiglieri Gaspare Rizzo e Stefano Giussani.

La serata è stata introdotta dal consigliere Uberto Re, che ha dato risalto all’interesse del centrodestra verso la cultura della città, e ha poi aggiunto: “Il nostro obiettivo primario è quello di capire dove vanno i soldi. Non vogliamo fare una azione contro la Giunta in quanto teatro, ma vogliamo fare una discussione aperta con la cittadinanza per dimostrare che lo spreco di denaro pubblico in questa occasione è veramente eclatante. Doveva essere una scatola magica invece è un buco nero, doveva essere 800 posti, invece vi posso garantire, in platea, che è l’unico posto dove si vede bene sono 285 contati”.

E’ seguito l’intervento del consigliere Dario Re: “Noi vogliamo dire che non è sbagliato in sé spendere soldi per un teatro, e tantomeno che non si deve investire in cultura, anzi, tra di noi ci sono insegnanti ed educatori. Per questo sentirsi dire che noi siamo poco sensibili alla cultura, noi lo sentiamo come una offesa personale. Innanzitutto siamo qui a esercitare il nostro ruolo di consiglieri comunali, cui compete il dovere di controllo e di indirizzo della attività amministrativa” sottolineando poi che la cultura a Rho non esiste da quando c’è il Teatro De Silva “la città di Rho è da sempre all’avanguardia nella dimensione culturale, anche rispetto a molti comuni vicini, e questa sensibilità fonda le sue radici nella scelta davvero oculata degli amministratori dei decenni passati di dotare per esempio la nostra città di ogni tipo di scuola, un ventaglio di istituti superiori che coprono quasi tutti gli indirizzi di studio. Siamo convinti che una azione politico-amministrativa è tanto più utile e virtuosa quando più risponde a un bisogno dei cittadini, quanto più è una risposta alla domanda reale dei cittadini. La costruzione di un Teatro era la richiesta dei nostri cittadini? Noi in buona fede crediamo di no, a noi risulta di no, i nostri cittadini chiedevano un cinema. Un luogo di aggregazione e di cultura facilmente fruibile e perché no, a prezzi più contenuti”.

Dopo l’intervento di Dario Re è stato il momento per il consigliere Claudio Scarlino di illustrare al pubblico presente attraverso delle slide proiettate la cronologia del Teatro civico, partendo da giugno 2012 con la protocollazione di Istanza per riqualificazione da parte della Bracco, passando per tutto il percorso dal 2014 con l’adozione del programma integrato, a fine 2016 della Presa d’atto e manifestazione d’assenso al progetto definitivo, sono stati mostrati verbali con dichiarazioni e numeri di posti per ogni tipologia di spettacolo che potevano variare dai 50 per la sala cinema, fino a un massimo di 710 per uno spettacolo, con aggiunta di altri 50 posti(dietro al palco) se ci fosse stata solo la musica. (“la musica Barocca avrebbe attirato tanti spettatori anche da tutta la Lombardia” cit.)

Il consigliere Scarlino è poi entrato nel merito della Fondazione: “La Fondazione favorisce il partenariato fra pubblico e privato. Purtroppo le previsioni non sono state centrate, il privato in questo momento è il grande assente”. Poi è stata illustrata una delibera 2023 in cui si legge “Bisogna rimettere mano sul piano” il quale prevedeva un esborso da parte del Comune di Rho di cifre dal 2021 in poi con somme da 210000 euro al primo anno, 310000 nel 2022, 300000 nel 2023, 290000 nel 2024, fino ad arrivare a 250000 nel 2025.

Con una delibera di Giunta comunale del 17 dicembre 2024 si vuole “incrementare il contributo assegnato per l’anno 2024 alla Fondazione fino ad un massimo di 630000”.

Il consigliere Daniele Paggiaro nel suo intervento ha esordito con: “Fare opposizione al Comune di Rho non è facile, assolutamente non è facile. Quando voi cittadini ci incontrate e ci domandate voi cosa fate? Noi cerchiamo in tutti i modi, non di attaccarli, ma quantomeno cerchiamo di affiancarli, cerchiamo di fargli capire che vanno contro un muro. Ed è demotivante il nostro ruolo certe volte. Perché questa sera parliamo di Teatro? Il messaggio principe di questa amministrazione comunale e delle precedenti è: <la cultura è un nostro Focus>. Un Teatro dove si fa poco o quasi niente, con parecchi posti con scarsa visibilità. Per questo ribadisco che la cultura non è un problema, il problema è il teatro”.

Sono intervenuti nel finale il consigliere Andrea Recalcati: “Una gestione di questo tipo del teatro sta lentamente fagocitando tutte le possibilità di cultura della città di Rho. Io spero che non accada, ma quando le cifre da spendere nei prossimi anni sono quelle che abbiamo visto, la nostra paura aumenta. Questa è una cultura legata a una nicchia politica, la cultura quasi strumentale. Noi non vogliamo una cultura strumentale, perché la cultura è qualcosa che appartiene a tutti”.

Il consigliere Marco Tizzoni ha concluso ricordando che il nostro Teatro civico sarebbe stato il Teatro di MIND per poi aggiungere: “Titolavano i giornali sarà il teatro di MIND, battuta che poi si è sgretolata perché in MIND hanno costruito poco, ma il teatro c’è. Ora il teatro a Rho c’è, il problema ce lo abbiamo, cioè i cittadini lo hanno, perché parliamo di un milione di euro su 45 milioni di bilancio. Il teatro che era una leva per alzare il livello della cultura in città, si sta rivelando una palla di piombo che la cultura la affosserà”.

L’incontro si è concluso con varie domande poste dal pubblico presente e molto attento, a cui sono seguite risposte interessanti.

Si parlerà di Teatro ancora per molto tempo, e sicuramente al prossimo Consiglio comunale.

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