Donatella Di Pierantonio | L’età Fragile
“La vita segreta dei figli. Sappiamo che esiste, ma non siamo mai pronti a toccarla. Restano per sempre angeli senza sesso, nel chiuso delle nostre teste. Indifferenziati mai del tutto partoriti.”
L’età fragile, un libro di 180 pagine da leggere tutte d’un fiato, dove vengono raccontate la storia dell’adolescenza di una madre e di una figlia.
La storia è quella di Lucia e di Amanda, tra Milano e il Dente del Lupo, un campeggio dell’Abruzzo, sotto le guglie delle montagne; un giallo, che si snoda tra personaggi ben costruiti dai caratteri delineati e definiti, che uno dopo l’altro ci vengono presentati come a teatro.
Una vicenda per nulla leggera, due omicidi, violenze di genere, paura e rabbia da parte della gente. Storie che conosciamo bene, che sembrano già sentite o viste. Storie che purtroppo nell’Italia di questi anni sono diventate quasi troppo “attuali” nel male. Ma come in tutti i libri bui e cupi che si rispettino c’è poi la nota di speranza in chiusura che consente di non rimanere straniti e spaesati, infondendo quel sentimento di bellezza nella vita e nelle piccole cose. Perché, alla fine, sono le piccole cose che fanno superare le fragilità e sono proprio queste che danno la speranza per uscire dalle difficoltà e, ripartendo da esse, si cerca di tornare a sorridere, di alzarsi dal letto e di andare avanti, comprendendo la bellezza del mondo e l’alternativa delle seconde possibilità.
Se volete leggere velocemente un libro con una trama avvincente da togliere il fiato, se volete commuovervi tante volte, se siete ormai cresciuti e magari non vi ricordate più le fragilità che avevate a 20 anni, leggete questa scrittrice.