Il peperoncino, nella cultura popolare, è il simbolo portafortuna per eccellenza.

In cucina poi è una spezia fondamentale per insaporire e conservare gli alimenti e pietanze. I peperoncini hanno una storia millenaria, infatti le origini affondano le radici in Perù e Messico, dove venivano utilizzati dalle popolazioni autoctone come unica spezia, coltivati e consumati da civiltà antiche come gli Aztechi e i Maya. Fu Cristoforo Colombo a portare il peperoncino in Europa, dopo il suo viaggio in America nel 1492 e furono successivamente introdotti in Asia, Africa e altre parti del mondo attraverso le rotte commerciali.

Sappiamo anche che è un ingrediente in grado di migliorare la circolazione sanguigna e pertanto un naturale vasodilatatore.

In Giappone il peperoncino si diffonde a partire dal XVI secolo, probabilmente attraverso le rotte commerciali con la Cina e il Sud-est asiatico. Eppure in Giappone esiste un’antica usanza, alquanto bizzarra, che pare faccia miracoli.

Pare che in antichità nella stagione invernale, per risolvere il problema dei piedi freddi, si usasse mettere la sera prima di coricarsi, della polvere di peperoncino all’interno dei calzini che sarebbero stati indossati il giorno seguente. Era così assicurata la piacevole sensazione di calore per tutto il giorno.

In Italia, più che utilizzarlo nei calzini, crediamo che possa tenere lontano il malocchio.

A tal proposito, concludo con una delle frasi del celebre film commedia del 1983, del grande attore Lino Banfi : “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio e con il peperoncino e un po’ d’insaléta ti protegge la Madonna dell’Incoronéta”.