“In montagna nessuno fa domande. Si preferisce guardare, aspettare, e le risposte trovarsele da soli. Io invece volevo sapere tutto subito, faticavo ad avere pazienza.”
E’ passato davvero tanto tempo da quando a metà di Ottobre scrivevo la mia ultima recensione. Vi ho lasciato con “Le donne cui penso di notte”, ci ritroviamo con “La Strangera” di Marta AIdala.
Marta Aldala, classe 1996, è uscita dalla Holden di Torino e nel 2025 ha vinto il premio Opera Prima dedicato agli scrittori emergenti.
Questa è la storia di Beatrice e del Barba.
Una ragazza di Torino, giovane, che in un momento di cambiamento della sua vita sceglie di trasferirsi tra la lentezza delle Alpi Torinesi a fare la rifugista alle dipendenze del burbero Barba. Le Alpi, quelle montagne che sono donne nonostante i loro nomi maschili, la Becca è un esempio. I mesi, per Bea, scorrono lenti ma anche veloci e insegnano ogni giorno una nuova lezione di vita. Ma a un certo punto la disillusione svanisce, il sogno incantato pur sempre fatto di fatica lascia spazio alla consapevolezza. La consapevolezza che il mondo degli uomini è fatto di debolezze e di manipolazioni mentali e, davanti a questa consapevolezza, Bea cambia di nuovo. Questa è una storia di profondi cambiamenti, che si legano a scelte di vita radicali ma estremamente libere portando l’essere umano a evolversi e a migliorarsi seguendo il ritmo delle stagioni.
Se volete una storia di coraggio, di speranza, di bellezza, e se amate la montagna, leggete l’Aidala.
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