Il 2024 è l’anno in cui è ricordato nel centenario della sua nascita il dottor Giuseppe Restelli, e oltre alle iniziative già messe in atto dalla sua Fondazione, lo storico rhodense Piero Airaghi ha voluto ricordare la figura di Giuseppe Restelli.

“Se torno indietro con la memoria il primo incontro con Giuseppe Restelli l’ho avuto ancora giovanissimo, io avevo 6 anni e lui 12, frequentavamo l’oratorio di don Giulio Rusconi, tutti i bambini di Rho e delle cascine hanno frequentato il suo oratorio. I bambini di don Giulio. Giuseppe Restelli già alla sua età si distingueva, aveva quella intelligenza viva, che è dei bambini che hanno una certa caratteristica positiva” ha ricordato con grande piacere lo storico Piero Airaghi gli inizi della loro conoscenza.

La guerra, la resistenza, il ritorno alla normalità, se così si può dire, hanno concesso a ognuno di proseguire le proprie vite, e Piero Airaghi di Giuseppe Restelli sapeva solo ciò che gli raccontavano i preti, “era un bravo uomo, uno studioso, che conosceva tutta la religione cristiana e la spiegava in modo giovanile” fino a quando un giorno del 1965 la città di Rho volle pubblicare la prima storia della Resistenza cittadina.

“Fui chiamato dal sindaco Landoni, che voleva convocare tutti i protagonisti della Resistenza e che fosse scritta proprio dalle persone che hanno fatto la Resistenza. Mi affidarono l’incarico e cominciammo mesi prima, nel 1964, ci trovavamo nell’aula consiliare una volta alla settimana e ognuno raccontava la Resistenza come era stata vissuta da ognuno”

“Tra i tanti da ascoltare c’era anche il dottor Giuseppe Restelli, un uomo di poche parole, conciso senza perdersi in parole inutili, poche parole e grandi fatti”. Un uomo che collaborò attivamente alla liberazione della città, facente parte del Comitato di Liberazione Nazionale in quota alla D.C.

Poche parole e grandi fatti come la creazione della Casa di Riposo “Perini”. “E’ il 1943 e Restelli propone una Casa di Riposo per i vecchi di Rho, grazie ai fondi ereditati dal conte Del Majno e in seguito dai coniugi Citterio, se ne riparlerà dopo il 25 aprile 1945. Cominciarono raccolte di finanziamenti, industriali, banche, ma anche tante famiglie rhodensi misero la propria parte, quello che si poteva, ricordo mia madre che lavorava in manifatture, arrivava a casa con la paga, divideva tutto sulla tavola e diceva: questi sono per la casa dei vecchi”.

Fra i tanti donatori viene ricordato in uno scritto del dottor Giuseppe Restelli, Padre Giovanni Longoni, con queste parole: “… da ultimo mi piace ricordare che Padre Longoni ha voluto lasciare alla Casa di Riposo di Rho, dei suoi risparmi due milioni”.

“Nel 1946 il dottor Giuseppe Restelli presidente del Comitato di Assistenza del Comune di Rho, diviene fondatore e, assieme a tanti collaboratori, viene fondata la Fondazione Rhodense, dove trovano riposo e assistenza molte persone anziane e bisognose”.

“A Giuseppe Restelli io sono riconoscente, lui mi ha lasciato un segno dentro, lui non è solo l’uomo della casa di riposo, lui è l’uomo dell’aiuto per tutti, senza nessun colore politico, perché è l’uomo che ha bisogno e l’uomo bisogna aiutare” ha concluso lo storico Piero Airagi classe 1930.