Nella mattinata di martedì 25 giugno 2024 presso lo stabilimento Altuglas S.r.l., del gruppo Trinseo, multinazionale americana, in via Pregnana 63 a Rho (MI), è stato presentato un impianto sperimentale, primo al mondo, per la produzione di rMMA, attraverso la lavorazione degli scarti o rifiuti di PMMA, polimero termoplastico estremamente trasparente ottenuto per polimerizzazione del metilmetacrilato monomero. Per usare parole semplici, principalmente il materiale di cui sono fatti i fanali delle automobili, alcuni componenti di arredamento oppure la copertura della vasca da bagno, e il tutto avviene attraverso un processo inverso, a esempio lo scarto o il rifiuto viene tritato a grandezza “mentina”, pochi millimetri di diametro, e attraverso questo processo di lavorazione inverso, non meccanico, torna al suo stato iniziale, prevalentemente in forma di lastra, a seconda del bisogna o dell’utilizzo futuro.

Uno stabilimento sul territorio rhodense da oltre un secolo, che ha visto l’avvicendarsi in questo secolare periodo di tante società dai nomi importanti, come Montecatini o Arkema, ma con l’obiettivo principale di tutte, essendo un sito chimico di produzione di resine acriliche e ad alto rischio, da sempre attente alla sicurezza e alla sostenibilità sempre più all’ordine del giorno oggi grazie all’attenzione di molti.

La sicurezza è stato il primo discorso tenuto dal direttore Andrea Origgi nella sala conferenze dove tutti i presenti sono stati informati su come comportarsi durante il tragitto sino al luogo dove era presente il nuovo impianto, prima di raccontare brevemente i tre anni dall’insediamento della Trinseo, per poi lasciare la parola alla direttrice Sviluppo Sostenibile Trinseo, Francesca Reverberi, la quale ha rimarcato un concetto essenziale sulla parola sostenibilità “Stiamo facendo grandi passi investendo in questa direzione, fornendo soluzioni sostenibili ai nostri clienti” anche e soprattutto attraverso la riduzione di emissioni per rispettare l’ambiente e le persone.

Aldo Zanetti, responsabile business development, ha spiegato che la Trinseo ha un processo per ogni prodotto, soffermandosi anche lui sulla parola sostenibilità, “che non vuol dire solo essere green, ma parliamo di circolarità”, quello che avviene grazie al processo sperimentale che oggi è possibile fare nello stabilimento rhodense. Il responsabile di produzione Andrea Zugni ha raccontato in parole semplici e accessibili a tutti i presenti il processo, dall’arrivo del materiale “grezzo” dall’Olanda fino al ritorno di quel materiale allo stato di materia prima, un processo inverso che aiuta l’ambiente e aiuta noi consumatori, a volte inconsapevoli di ciò che tutti i giorni, anzi tutti i momenti usiamo e non ne sappiamo le origini.

Ospite per l’occasione l’onorevole Vinicio Peluffo, il sindaco Andrea Orlandi e l’assessore Valentina Giro. Il sindaco nel suo intervento ha voluto sottolineare tre parole fondamentali: sostenibilità, che entra nei processi produttivi dell’azienda; cultura, del fare impresa; comunità, perché la Trinseo è chiusa, ma ha una attenzione particolare al territorio che la circonda.

In ultimo ha parlato il CEO Frank Bozich: “Siamo i primi nel mondo in questo processo. Stiamo dando una direzione all’industria chimica”. Poche parole che contengono un messaggio forte e molto importante, ricordando che le parole non sono nulla se non sono confermate dai fatti.

Dopo i discorsi istituzionali è stato il momento di visitare da vicino il nuovo impianto in funzione, silenzioso, senza odori o fumi sgradevoli, che segnerà un cambiamento radicale sul riciclo di PMMA.

In questa visita ho conosciuto persone come Giuseppe, Andrea, Damiano, tanto per fare alcuni nomi, che sentono lo stabilimento e le persone che vi lavorano all’interno come una grande famiglia, ognuno di loro nel proprio trentennale percorso all’interno del sito, con le proprie parole mi ha dimostrato l’amore per quello che tutti i giorni viene svolto, sempre però con uno sguardo al futuro.