“La Città di Milano, che si ritiene una grande metropoli mondiale, si perde in un bicchiere d’acqua. Un accesso alla metro, ai passanti ferroviari e alla ferrovia, come quello di Rho Fiera senza ascensore o varchi accessibili per disabili non può considerarsi all’avanguardia e da grande città europea”.

Senza mezzi termini, ma con parole forti il presidente della Fondazione Dopo di Noi, Corrado Bassi ha voluto raccontare la sua disavventura, se così possiamo chiamarla, accaduta a Rho Fiera: “Ero venuto qui a Rho Fiera col nostro pullmino associativo, con l’apposita pedana per caricare le carrozzine, ad aspettare una nostra socia in carrozzina in arrivo da Milano con la metropolitana. Quando è arrivata mi ha chiamato dicendo che non sarebbe riuscita a raggiungere il posteggio dove ero io a Rho Fiera visto che l’ascensore non era funzionante. A cui aggiungo l’assurdità delle due scale mobili in salita e nessuna in discesa, utili a chi ha problemi di deambulazione”.
Un vero disagio, anzi un vero disastro, cose da terzo mondo aggiungo io, con tutto il rispetto per il terzo mondo. “La città è accessibile? Il primo punto importante è potere arrivarci”.

“A questo punto la ragazza che avrei dovuto caricare mi ha detto che gli addetti della Sala Blu, coloro che aiutano i fragili o i minori, l’avrebbero accompagnata alla Porta Est. Ho preso il pullmino e grazie al navigatore sono riuscito a raggiungerla in 50 minuti. Assurdo” ha proseguito il presidente Corrado Bassi, molto dispiaciuto dell’accaduto, ma soprattutto molto contrariato.
Un disagio che a quanto pare continuerà fino a ottobre se non di più. Le barriere architettoniche sono ancora troppe. Pensando poi che la stazione Rho Fiera è anche una delle ultime nate e non si è pensato a un doppio ascensore oppure a una rampa senza scalini, oppure in alternativa a un servizio di manutenzione efficente e all’altezza dei servizi.
Chiediamo a Regione Lombardia di farsi carico di questo problema, e di conseguenza a tutti coloro che a cascata ne sono interessati.
Nell’immagine in evidenza l’accesso all’ascensore chiuso col compensato.
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