Lo spettacolo teatrale “Al di là del muro. Un artista nel lager” di e con Martina Carpi, tratto da “Il diario di Gusen” di Aldo Carpi, e Marco Mojana al pianoforte, musiche di Fiorenzo Carpi – grande compositore di musiche per il teatro, il musicista di tutti gli spettacoli di Strehler, ma anche di Dario Fo ecc, televisione – il “Pinocchio” di Comencini forse il più famoso, autore per il cinema -“Zazie dans le Metrò” di Malle, “Le Chair de l’orchidee” di Chereau; musiche eseguite al pianoforte, dal vivo, dal maestro Marco Mojana, già collaboratore di Fiorenzo Carpi.
Spettacolo inizialmente programmato all’Auditorium di via Meda 20 a Rho, è stato spostato al Teatro civico De Silva in piazza Jannacci a Rho alle 10 del 30 gennaio 2025, per prenotazioni scuole Carmen Meloni tel. 349-8382423 e-mail carmen.meloni6@libero.it
Il testo di questo progetto consiste in un montaggio di brani tratti dal “Diario di Gusen” di Aldo Carpi (1886 – 1973) scritto durante la sua prigionia in campo di concentramento.
Carpi fu uno dei più originali e fantasiosi pittori italiani del ’900, non aderì ad alcun movimento preferendo una ricerca autonoma da ”irregolare” . Insegnante di molti tra i maggiori pittori italiani, fu considerato forse il più grande “maestro” del suo tempo.
Aldo, docente di pittura all’Accademia di Brera di Milano, di origine ebrea, era stato denunciato da un “collega” per antifascismo.
Fu arrestato dalla polizia fascista nel gennaio 1944 a Mondonico, vicino Milano, dove era sfollato con la famiglia.
Dapprima portato nel carcere di San Vittore, venne trasferito a Mauthausen e poi nel tragico “kommando” di Gusen, dal quale solo il due per cento dei deportati uscì vivo.
Scrisse un diario in forma di lettere alla moglie Maria, uno dei pochissimi usciti da un lager nazista. Se glielo avessero trovato lo avrebbero ucciso immediatamente.
Riuscì a salvarsi perché, essendo pittore, gli ufficiali nazisti si facevano fare i ritratti, ma soprattutto perché, attraverso il diario e i disegni che vi sono racchiusi, continuò sempre a coltivare il suo spirito e la sua umanità.
Tornato dalla prigionia divenne direttore dell’Accademia di Brera per acclamazione.
Proiezioni dei disegni di Aldo Carpi contenuti nel diario pubblicato da Garzanti negli anni ’60, e in seguito da Einaudi, costituiscono l’aspetto scenografico dello spettacolo.
Il progetto viene concepito e proposto da Martina Carpi attraverso due artisti, il nonno e il padre, che l’hanno resa testimone diretta della sofferenza arrecata agli uomini quando i valori umani più elementari vengono violati. Riflessione tanto più valida e attuale ora che troppo spesso si tende a dimenticare e a sottovalutare.
Fonte Comune di Rho.
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