“In Realtà Nascoste, Simona Salta, ci porta dentro una esperienza di giornalismo sociale: un progetto nato tra le mura di San Vittore, dove i detenuti hanno trovato nella scrittura un mezzo per raccontarsi e guardare oltre le sbarre. Storie di riscatto, di lotta contro il passato, di chi sogna un futuro diverso”.
Partendo da queste parole stampate sulla quarta di copertina del libro “Realtà Nascoste. Esperienze di giornalismo sociale” di Simona Salta, edito da Giacovelli Editore, www.giacovellieditore.com, nella serata di mercoledì 25 giugno 2025 presso lo spazio #OP Cafè di via Meda 20 a Rho, il presentatore dell’evento Roberto Re, insieme alle lettrici Caterina e Silvia del laboratorio di comunità “Leggi che ti passa”, hanno presentato il libro “Realtà Nascoste” insieme all’autrice Simona Salta. Sono intervenute durante la serata Dana La Polacca, Maria Angela, “ospiti” di San Vittore durante il progetto di giornalismo di Simona Salta, e Anna Stella figlia di “Jan”, “ospite” anch’esso nel periodo del progetto, a cui è dedicato il libro: “A Jan. Ognuno di noi dovrebbe aver sempre diritto a una seconda possibilità”. Durante l’evento Caterina e Silvia hanno letto stralci di brani del libro.

Nella serata molto partecipata, oltre quaranta gli spettatori molto attenti, si è potuto ascoltare dalle voci delle protagoniste il loro piacere di scrivere e di essere lette dagli altri, in un contesto non semplice come quello del carcere di San Vittore. Il giornalino Realtà Nascoste, a cui loro partecipavano, veniva stampato col computer in 50/100 copie e poi rilegato a mano con ago e filo.
“Ci sono delle persone che all’interno di San Vittore mi hanno lasciato tantissimo, tra questi c’era Eugenio, scriveva tantissimo e cercava di avere delle gratifiche da questa scrittura. Ognuno di coloro che è dentro questo libro, sono persone che volevano cambiare. Ho incontrato persone che hanno sofferto molto nella loro vita” ha raccontato Simona Salta durante l’incontro, sottolineando un punto molto importante: “La cosa brutta per gli ex detenuti è trovare lavoro a fine pena. E per Jan questo era importante, per questo aveva tante idee, la raccolta di zafferano o di patate, ma poi, grazie a Ponga, il suo cane, ha avuto l’idea di creare un centro per i cani abbandonati o randagi, un progetto, anzi un sogno, che la figlia di Jan, Anna Stella sta portando avanti, e sicuramente riuscirà a realizzare”.
Speranza in un futuro migliore, altruismo, queste sono le parole che hanno il dovere e il diritto di essere usate sempre e comunque per un riscatto sociale e per un domani diverso.
La serata si è conclusa con un rinfresco.
Il ricavato dalla vendita del libro verrà usato per l’acquisto di beni di prima necessità per gli “ospiti” del carcere di San Vittore.
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