Il 21 settembre 2024 alle 9.30 presso l’Auditorium Giorgio Gaber a Milano, verrà presentato
il documentario ‘Fedeltà. Soldati. Prigionieri’ realizzato da Steve Mancini, regista e docente alla
Robert Morris University di Pittsburgh in Pennsylvania.

“Se non conserviamo la memoria della nostra storia e dei nostri antenati, arriverà qualcuno prima o
poi a dirci chi siamo stati e chi siamo ora”. commenta Steve Mancini, introducendo il suo
documentario sulla storia dei prigionieri di guerra italiani negli Stati Uniti durante la Seconda guerra
mondiale.

L’evento è organizzato dal consigliere Regionale Carlo Borghetti(nella foto sotto), che commenta: “Trovo veramente
importante l’idea di Steve Mancini di tradurre in filmato la testimonianza dei figli dei prigionieri e la
documentazione. Tramandare la memoria di quella storia di umanità in una modalità comunicativamente così efficace, in un momento oggi così conflittuale della nostra storia, può anche essere un prezioso contributo per rendere tutti più consapevoli della amicizia e della fratellanza che possono e devono vivere tutti i popoli tra loro”.

Il lavoro prodotto da Mancini in collaborazione con Blacksheep’d Production vuole raccontare una
storia inusuale di prigionia dorata che ha accomunato migliaia di soldati italiani. Il periodo trascorso
in prigionia viene descritto dai soldati come sorprendentemente positivo, arricchito da tempo libero
da dedicare alle uscite, alla musica, al teatro, allo sport e allo studio, creando rapporti di fratellanza,
crescita personale, amore e profonda fede religiosa. Un’esperienza lontanissima dalla prigionia che
priva di qualsiasi diritto e libertà.

Statunitense con radici italiane, Steve Mancini si è imbattuto nella storia dei prigionieri italiani pochi
anni fa e, sbalordito dalla quantità di racconti, lettere, fotografie emerse, e legami costruitisi nel tempo tra le due nazioni, ha scelto di ricostruire la vicenda. Importante la collaborazione di Mancini con Alan Perry, Professore di Cultura e Lingua Italiana al Gettysburgh College, tra i primissimi a portare avanti le ricerche sui 51.000 soldati italiani fatti prigionieri in Africa nel 1943, inviati come prigionieri di guerra oltre l’Atlantico e detenuti in più di 140 campi in tutti gli Stati Uniti.

La realizzazione del documentario si basa sulle interviste fatte ai figli dei 1.200 soldati assegnati al
321esimo Battaglione Quartermaster italiano e destinati a Camp Letterkenny, in Pennsylvania.

“Questi uomini avevano vissuto il peggio della guerra ma ora li attendeva qualcosa di totalmente
inaspettato” ha chiosato Mancini. Per la ricostruzione della vicenda, determinante è stata la
collaborazione con l’A.M.P.I.L – Associazione per la Memoria dei Prigionieri Italiani a Letterkenny,
che ha l’obiettivo di riunire i figli dei prigionieri reclusi nel deposito militare della Pennsylvania,
affinché potessero condividere racconti, esperienze ed emozioni vissute dai loro padri Ad ora oltre
600 famiglie si sono ritrovate grazie al lavoro certosino e appassionato di Antonio Brescianini, figlio
del prigioniero Luigi Brescianini, e attualmente coordinatore nazionale delle attività di AMPIL. “Credo
che ricostruire la storia delle proprie origini sia un modo per comprendere meglio da dove si proviene,
riuscendo ad essere consapevoli di quale mandato valoriale e educativo si vuole portare avanti -ha
dichiarato Brescianini- L’esperienza di prigionia vissuta da mio papà e dai suoi amici è esattamente
questo: un monito dal quale anche oggi continuo ad apprendere valori di fratellanza, fede, mutuo
aiuto. Con questa consapevolezza ho deciso anni fa di contattare, uno ad uno, i figli di altri prigionieri
di cui trovavo cenni nei diari conservati da mio padre”.

L’appuntamento è per il prossimo 21 settembre alle 09.30 presso l’Auditorium Giorgio Gaber presso
Grattacielo Pirelli, via Duca d’Aosta 3, Milano
, alla presenza del Consigliere Regionale Carlo
Borghetti
, dell’assessora ai Servizi Civici e Generali del Comune di Milano Gaia Romani, del regista
Steve Mancini, dei rappresentanti di AMPIL e di una delegazione di figli dei soldati italiani prigionieri
di guerra in Stati Uniti.