“In questa serata cogliamo l’occasione di porgere un affettuoso saluto da parte di tutti gli amici, colleghi, funzionari e dirigenti del III° Reparto Mobile e della Questura di Milano che hanno avuto il piacere di lavorare e conoscere, dal 1989, il Sostituto Commissario Luca Santini. Con il suo impegno, dedizione e determinazione, lascia in tutti noi un ricordo fatto sì di poche parole, ma di tanti fatti. La famiglia della Polizia di Stato abbraccia il grande e unico ROSPO” è questo il messaggio passato per la radio mentre il Sostituto Commissario Luca Santini rientrava al termine di un servizio, forse per lui l’ultimo servizio, il 6 maggio 2025 allo Stadio di San Siro a Milano per Inter-Barcellona.
Un uomo in divisa, un uomo di Stato, che in tanti anni di onorato lavoro e onorato servizio, a ogni servizio assegnatogli ha sempre detto “sì”, un uomo di poche parole, anzi pochissime parole, a cui preferiva i fatti.

Come i tanti fatti e i tanti luoghi che lo hanno visto protagonista, un uomo in divisa che trasformava ogni turno come un atto di responsabilità, e ogni ordine per lui era una occasione per dire “ci sono”, come a Genova durante il G8, quando le piazze bruciavano e serviva sangue freddo, come a Lampedusa, quando l’emergenza era vera e serviva equilibrio, come a Piacenza, in dieci con lui in testa a reggere la pressione di centinaia di manifestanti, come a Milano, presente ogni giorno di servizio, sempre nel silenzio, ma sempre al suo posto.
In questa vita in divisa il Sostituto Commissario Luca Santini ha dato tutto, tempo, salute, sonno e affetti, perdendo feste, vacanze, compleanni e occasioni importanti, ma ha stretto i denti, e dopo oltre 30 anni di servizio di Reparto Mobile, un luogo che non è per tutti, un luogo per chi non cerca scorciatoie, per chi non si piega, per chi non ha bisogno di applausi, lui c’era, affidabile, testardo e leale, per tutti semplicemente il ROSPO.
Si avvicina il giorno in cui lascerà la divisa, la sua seconda pelle, e se ne andrà senza cerimonie e senza clamore, come quando è arrivato. Lascia il casco, ma non la sua identità. Perché chi ha camminato fianco a fianco coi suoi uomini, chi ha sopportato il peso del silenzio e delle scelte difficili, non smette mai davvero di appartenere a quella divisa.
Dopo tutto tornerà a casa, da sua moglie Antonella, che lo ha sopportato e supportato in tutti questi anni, e a sua figlia Letizia, cresciuta sapendo che il papà Luca non sarebbe stato in prima fila alle recite, ma che ci sarebbe stato, sempre e con tutto se stesso, ogni volta che contava davvero. Senza dimenticare sua madre e sua sorella, donne forti che hanno imparato ad aspettarlo.
Ora, da uomo in congedo potrà tornare più spesso nella sua Umbria, dove tutto è cominciato, ma sicuramente non smetterà mai di essere quello che è sempre stato: perbene, schivo e coerente, un vero uomo di Stato.
Oggi 23 maggio 2025 è il giorno del suo sessantesimo compleanno, tanti auguri e “Grazie! Onore a lei!” come hanno scritto in un messaggio dal Reparto Mobile di Milano.
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