Il bisogno di sangue è sempre esistito ed è sempre stato una necessità, soprattutto nei mesi estivi, per aiutare le persone con malattie che richiedono trasfusioni periodiche per vivere, oppure per permettere all’ospedale di avere un quantitativo di riserva in caso di emergenze sanitarie.

Essere utili è importante, io personalmente, donatore di sangue dal compimento del mio 18° anno di età, precisamente dal 1992, il “GESTO DEL DONO” l’ho sempre visto come un dovere civico, e lo ho sempre vissuto come un gesto periodico e imprescindibile, avendo la fortuna di essere uno 0 neg, cioè utile a tutti.

Tuttora lo reputo un dovere civico a cui consiglio tutti quelli che sono in buona salute di rendersi partecipe.

Sono tornato a donare giovedì 1° agosto 2024, dopo varie vicissitudini personali, come ho sempre fatto negli anni precedenti e come sottolineo tutte le volte: “quando vado a donare per me è sempre come la prima volta”, questa volta però è stata una volta diversa.

Sono andato presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale di Rho, in corso Europa,  come donatore di sangue indipendente, cioè non collegato ad associazioni che hanno lo scopo e il fine obiettivo comune di aiutare il prossimo, facendo un reclutamento tra i non donatori, per allargare la famiglia del donatore, ma avendo anche lo scopo di far quadrare i conti, perché le associazioni in qualche modo devono vivere.

Purtroppo in tanti anni di onorato servizio associativo mi sono accorto che il gesto del donatore da fuori è un gesto veramente ammirevole, invece poi conoscendo alcune situazioni dall’interno posso dire che anche il donatore più incallito qualche ripensamento lo avrebbe, basti pensare che molti amministratori di associazioni non hanno mai donato una goccia di sangue.

Continuare a donare, promuovere la donazione e aiutare a far comprendere a tutti la necessità di sangue è questo il primo obiettivo che tutti noi donatori dovremmo avere.

Noi donatori guardiamo al prossimo, chi amministra guarda ai numeri.

Se avete ancora dei dubbi se diventare donatore segnalo l’articolo di Patrizia Fasanelli: