2024. In questa giornata, 25 novembre, sono esattamente 25 anni, un quarto di secolo, che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di celebrare la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne.
In questi 25 anni cosa è cambiato nonostante gli sforzi di tutti? Poco o nulla.
Consultando il sito del Governo che riporta i dati Istat più recenti si scopre che nel mondo la violenza contro le donne riguarda 1 donna su 3, e scopriamo che in Italia i dati “mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner”.
“Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila)” fonte sito Istat.
Da questi ultimi dati ancora nel 2024 si evidenziano le violenze fisiche o sessuali, ma non vengono considerate le violenze psicologiche che una donna deve subire prima delle violenze fisiche o sessuali.
La violenza psicologica rende la vittima isolata, tramite umiliazione, minacce e meccanismi di manipolazione, non ci sono lividi evidenti sul corpo, ma internamente c’è una sofferenza che però si ha paura di raccontare ad amici e parenti, una manipolazione che agisce ancora più in fretta nelle donne non autonome, quelle donne che per scelta o per “amore” hanno deciso di fare le mamme e casalinghe, sottomesse alla volontà del compagno, marito, padrone.
Oggi ne parliamo, tutti i giorni lo ricordiamo, la catena della salvezza per le donne vittime di violenza è formata da presidi sanitari, da forze dell’ordine, dalla società civile, dai centri antiviolenza e tante altre realtà che hanno come unico scopo la salvezza delle vittime.
1522 è il numero Antiviolenza e Stalking, da dove gli operatori forniscono alle vittime, assicurando loro l’anonimato, un sostegno psicologico e giuridico, nonché l’indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. Il servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, dà una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato.
Denunciate, denunciate, denunciate, l’unica vostra salvezza è la denuncia, non abbiate paura e denunciate. La vita appartiene a voi e a nessun altro.