Wu Ming – Ufo 78

“Kubrick pretendeva di fare filosofia con la fantascienza. A tratti si aveva l’impressione che stesse cercando Dio e a tratti che si credesse Dio.”

Il collettivo letterario Bolognese torna nel 2023 con questo racconto.
Se dovessi trovare degli aggettivi per descrivere questo romanzo direi Eclettico e Assurdo.

È il 1978, Aldo Moro è stato appena rapito, le BR sono forti, lavorano nell’ombra e seminano terrore, nel paese corre veloce la droga e semina tante vittime, e sono stati avvistati più di duemila dischi volanti.
Avete capito il perché del titolo? Si ma poi?
Sullo sfondo troviamo tre regioni italiane, Lazio, Toscana, Piemonte, tre città Roma, Thanur (Lunigiana), Torino e tre personaggi il giornalista Martin Zanka, il figlio Vincenzo ex-eroinomane e la giornalista e antropologa Milena Cravero.

Le loro storie sono legate perché, assieme, in modo differente e con ruoli diversi, indagano sulla scomparsa di due giovani scout, Jacopo e Margherita, proprio in Lunigiana vicino a Thanur (che forse ricorda un po’ San Patrignano) ai piedi del monte Quarzerone.
Se non li avete mai letti vi consiglio di farlo, perché un romanzo scritto da tante mani è qualcosa di estremamente interessante che farà sicuramente simpatizzare per uno o per un altro scrittore!

Wu Ming non ha un target, non ha un lettore tipico, quindi il consiglio è di provarlo. Se vi piace c’è tanto di loro o di Luther Blisset da leggere.