RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Dal nuovo bilancio di previsione del Comune di Rho, presentato durante l’ultimo consiglio comunale, emerge un netto taglio alle risorse per il diritto all’abitare: dagli attuali 437.414 euro (2024) si scenderà a 259.515 euro nel 2027. Un dato allarmante, soprattutto in un contesto in cui la tensione abitativa cresce e sempre più persone rischiano di trovarsi senza un tetto. Basti considerare i dati su redditi: a Rho, il 30% dei contribuenti dichiara meno di 15.000 euro, mentre il 62% si colloca tra 15.000 e 55.000 euro, con una media di appena 23.000 euro. Con livelli di reddito simili, l’impennata dei canoni di locazione rende impossibile a molte famiglie non solo pagare
l’affitto, ma anche fare la spesa.

L’amministrazione comunale esalta MIND come “elemento strategico” per la crescita della città, ma il rischio concreto è un rapido processo di gentrificazione causato dal nuovo quartiere sull’area Expo. Anche il progetto di uno “studentato diffuso”, basato sul reperimento di alloggi sul territorio per gli studenti universitari fuori sede delle facoltà scientifiche della Statale che si insedieranno in area MIND, contribuirà a rendere il mercato degli affitti abitativi altamente speculativo.

Ormai per l’edilizia residenziale pubblica si fa solo manutenzione, perché le risorse sono poche. Eppure, il comune ha trovato un milione di euro per costruire una caserma provvisoria dei carabinieri in via
Nazario Sauro, accanto al commissariato di polizia. Il tutto in nome della “sicurezza olimpica” per Milano-Cortina 2026. Ancora una volta, si sceglie di investire nel controllo del territorio invece di affrontare
seriamente l’emergenza abitativa. Così sempre più persone rischiano di restare senza casa.

Il bilancio presentato mette in evidenza, senza ambiguità, le vere priorità della giunta Orlandi. Ne emerge un modello di città piegato alle logiche della rendita, dove la trasformazione dello spazio urbano è pensata per agevolare MIND. Le politiche sociali si riducono a un intervento minimo di ultima istanza, senza alcuna strategia strutturale per garantire il diritto all’abitare. Per le fasce più fragili della popolazione, il futuro è segnato.

Le nostre richieste:
–       Basta con le agevolazioni IMU per i contratti a canone concordato finché gli accordi locali non prevedano canoni davvero accessibili. Non ha senso continuare a incentivare affitti che restano fuori portata per chi ne avrebbe più bisogno.
–       Bisogna colpire il patrimonio immobiliare sfitto dei grandi proprietari, anche attraverso la requisizione, per rispondere all’emergenza abitativa.
–       Servono risorse per incrementare il patrimonio di edilizia pubblica, prevedendo che in ogni nuovo progetto edilizio siano incluse quote di edilizia popolare. Non possiamo più accettare che si costruiscano
complessi residenziali di lusso mentre le persone vengono sfrattate e finiscono per strada.

Sportello Sociale SOS Fornace Rho-Pero. sosfornace@inventati.org