In una città che sembra essere ogni giorno più nervosa e individualista, un’anima gentile con un gesto semplice ma potente ci ha messo davanti  ad alcune riflessioni. Una sconosciuta, mossa dall’amore per i libri, ha iniziato a impacchettare volumi e a lasciarli in giro per la città, trasformando ogni angolo in una potenziale miniera di storie e avventure. 

Ha affidato un pezzo della sua personale biblioteca ad altrettanti sconosciuti, con la fiducia che siano loro a poter beneficiare di ciò che quel libro racconta o di ricondividerlo. Un gesto che ci riporta ad un senso di collettività, forse un po’ perso negli ultimi anni.

La misteriosa benefattrice sembra scegliere con cura ogni libro, li avvolge in una carta semplice ma elegante e li lascia in luoghi strategici: parabrezza macchine, cestini bici o panchine. Ogni pacchetto porta con sé una piccola nota che ne spiega i motivi e invita a portarlo a casa, a leggere il libro oppure a donarlo nuovamente perché “magari qualcuno lo sta aspettando”.

L’iniziativa ha subito catturato l’attenzione dei cittadini. Sui social media si moltiplicano i post di persone che, incredule e felici, raccontano di aver trovato uno di questi preziosi pacchetti. Alcuni postano foto dei libri trovati, condividendo anche recensioni e pensieri, creando una sorta di club del libro virtuale e diffuso per tutta la città.

Questo atto di generosità anonima non solo promuove la lettura, ma infonde anche un senso di comunità e condivisione tra i cittadini. In un mondo spesso segnato da divisioni e indifferenza, un semplice libro lasciato in giro può rappresentare un ponte tra persone sconosciute, un invito a rallentare, fermarsi e perdersi in una storia. 

Chiunque sia questa sconosciuta, il suo gesto ha acceso una scintilla di curiosità e gratitudine in molti cuori. E chissà, forse in futuro altri seguiranno il suo esempio, trasformando la città in una vasta biblioteca a cielo aperto, dove ogni angolo può nascondere una nuova avventura letteraria.

A me piace pensare che il libro che ho trovato abbia già una sua storia, che non è solo quella scritta nelle pagine, ma anche quella delle persone che l’hanno letto prima di me.

Questa sconosciuta mi ricorda che, per dirla alla John Donne, “Nessun uomo è un’isola” ma parte di un continente.

E quindi, se trovate uno di questi libri prendetevi un momento per apprezzare il gesto, immergetevi nella lettura e poi passate il testimone. 

Buona lettura!