“Gli 85 giorni di Dodò”. Questi sono i giorni che hanno tenuto Domenico Gabriele, per tutti Dodò, tra la vita e la morte. Dal 25 giugno 2009, giorno in cui fu vittima innocente di una sparatoria, al 20 settembre 2009, giorno della sua morte, il calvario di Dodò.

Dodò è rimasto vittima innocente di un agguato ‘ndranghetista durante una partita di calcio, un luogo, il campo di calcio, dove tra gioco, divertimento, e amicizia, un luogo sano e aggregativo, che dovrebbe rimanere tale, non dovrebbe succedere nulla, invece quel giorno il campetto è diventato in un attimo palcoscenico di una strage, luogo di tristezza e di morte.

I genitori di Dodò, Francesca e Giovanni, da allora stanno scontando la loro “pena all’ergastolo” per la morte del figlio, continuano senza sosta e con coraggio a raccontare la storia del figlio ovunque, soprattutto nelle scuole, per parlare a tutti di ciò che li ha colpiti, una tragedia, la perdita del figlio di 11 anni, simpatico, vivace, altruista e amato da tutti, amante della scuola e del calcio, deceduto per un regolamento di conti tra ‘ndranghetisti.

Francesca e Giovanni continuano a ricordare Dodò grazie allo stimolo e il supporto che trovano nelle persone che incontrano, e grazie alle istituzioni che non li hanno mai abbandonati. Giovanni ha inoltre ricordato che il piccolo Dodò è una delle poche vittime innocenti di mafia che ha avuto giustizia, i suoi aguzzini sono in carcere. PS: non li menziono perchè i loro nomi non meritano questo privilegio di ritrovarsi scritti insieme a Dodò.

La serata per ricordare e per capire, che si è svolta alla Biblioteca di Lucernate in via Giulio Cesare a Rho(MI) con il terzo appuntamento dei Venerdì della Biblioteca Vivente, è stata introdotta dalla presidente della Commissione temporanea antimafia e legalità Clelia La Palomenta, e dalla dottoressa Silvana Santoro. La serata è stata moderata dal giornalista Luca Giuseppe Murrone.

Evento organizzata con la collaborazione  dell’associazione Libera Arese e dintorni e l’associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli, col patrocinio del Comune di Rho e di Avviso Pubblico.

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