Nella mattinata di sabato 22 giugno in più di trecento persone hanno partecipato alle visite guidate organizzate dall’Amministrazione comunale sui ritrovamenti archeologici di epoca medievale e romana emersi durante gli scavi per i lavori di rifacimento della piazza Visconti a Rho(Mi),  finanziati con i fondi del PNRR .

Ad accompagnare i visitatori l’Assessora alla cultura e ai Lavori Pubblici Valentina Giro, il funzionario della Sovrintendenza territoriale il dottor Tommaso Quirino e gli archeologi dello studio C & V.

Gli scavi archeologici hanno permesso di ricostruire le fasi storiche della piazza portando ad individuare quello che anticamente era il vero centro di Rho. Attualmente è già stata documentata la fase secentesca della piazza mentre è in atto la fase di documentazione medievale.

L’ archeologo di cantiere, Stefano Cervo, ha spiegato che l’elemento rilevante e al tempo stesso inaspettato è stata la scoperta di due assi viari, uno est-ovest conservato in maniera residuale e l’altro nord-sud ben conservato. Un ritrovamento importante da un punto di vista archeologico perché non si tratta di strade secondarie ma del cardo e decumano massimo. Assi grandi 8 e 10 metri che, incrociandosi, formano il centro antico della città rhodense.

Le stratificazioni di assi stradali visibili sono almeno quattro e hanno una vita di almeno 1500 anni. Una vita che gli archeologi avranno il compito di documentare man mano che scenderanno di strato in strato.

Non è facile prevedere quando gli scavi archeologici saranno ultimati, quello che è stato chiarito è che questo lavoro non ha bloccato e non bloccherà i lavori previsti dal PNRR.

È stato spiegato, inoltre, che quando ci si trova davanti ad un rinvenimento archeologico il Comune non ha potere decisionale sul da farsi, è la Sovrintendenza territoriale che in base allo stato di conservazione e al grado culturale che riveste lo scavo, vaglierà le strade percorribili.

Sembrerebbe, infatti, che l’asse viario est-ovest già danneggiato dalla messa in posizione di cavi elettrici e fognature sarà ricoperto. Diverso il discorso per l’asse nord-sud, attualmente non visibile agli occhi dei cittadini perché ancora interrato, che richiede tempo per studiare e costruire un progetto di restauro, manutenzione e conservazione.

Le ceramiche rinvenute e quello che sarà portato alla luce entreranno a far parte del corredo storico rhodense, sicuri che l’Amministrazione studierà un modo per valorizzarli.