Si è svolto a metà giugno 2024 presso il campetto di calcio laterale in fondo all’oratorio San Carlo ingresso da via Bettinetti a Rho(MI), il terzo Memorial “Verità per Teo” di calcio, lo sport preferito da Matteo, organizzato dai suoi amici Paolo Girola, Luca Paleari e Gabriele Migliano.
Matteo, ultimo di quattro figli, è nato a Rho il 29 novembre 1991 e per solo due giorni non ha raggiunto i trent’anni di età, essendo stato trovato impiccato in casa il 27 novembre 2021. Una tragedia, di cui tuttora non si conosce ancora la verità sulla sua morte, che non è un suicidio, “ma un omicidio, come risulta dal procedimento penale in corso e dalle carte del tribunale che sono in nostro possesso” ha sottolineato la sorella Hiba.
Matteo nasce a Rho, e vive a Rho per la maggior parte della sua breve vita, asilo nido in via Deledda, scuola dell’infanzia in via Meda, elementari alla Marconi, medie alle Manzoni, tra le altre cose era un assiduo frequentatore dell’oratorio San Carlo, dove ancora oggi sono esposte alcune foto con lui durante i campeggi estivi organizzati in oratorio, nel 2006 è venuta a mancare la mamma, punto di riferimento per Matteo e i suoi fratelli, e da quel momento per Teo iniziano i primi guai con la giustizia, i primi furtarelli, per poi essere incarcerato presso la Casa di reclusione di Bollate per un periodo di 5 anni, dal quale uscirà affidato alla Comunità di don Mazzi, dove tra le altre cose si diploma come grafico pubblicitario.
Scontata la pena entra ne L’Abilità Associazione Onlus, dove gli affidano un bambino di nome Giorgio, cieco e con problemi anche a parlare, nel periodo imparerà a chiamare Matteo con il piacere di tutti, soprattutto degli altri collaboratori dell’associazione. Nello stesso periodo insieme a un compagno di reclusione entra nelle scuole a raccontare la sua storia e perché non bisogna cadere in quegli errori che ti cambiano la vita per sempre.
“Stiamo ancora attendendo un esito della vicenda, ma non perdiamo la fiducia. Il memorial è stato organizzato dai suoi amici il primo anno che lui è venuto a mancare, visto che Matteo era un appassionatissimo di calcio, e quello che gli dava più giustizia era un mini torneo di calcio. Poi abbiamo colto l’occasione di chiamarlo Verità per Teo, in modo che chi sappia parli” ha concluso la sorella Hiba Chakir.
Matteo era conosciutissimo ovunque e il calcio, che lui tanto amava, lo farà rivivere tra di noi grazie al Memorial “Verità per Teo”.