Nella serata di venerdì 31 maggio 2024 presso la sala convegni del CentRho in piazza San Vittore a Rho(MI), il professor Fabrizio Pregliasco, invitato dall’associazione culturale rhodense Nuovo Rinascimento, ha intrattenuto il pubblico presente, circa 35 persone, raccontando il suo libro “I superbatteri. Una minaccia da combattere” scritto a quattro mani con la giornalista scientifica Paola Arosio. La serata è stata presentata e moderata dal presidente Mauro Tosi.
“Siamo tornati alla normalità” è stata una delle prime frasi pronunciate dal professor Pregliasco, il quale raccontando il suo libro ha rimarcato uno sei suoi compiti, “il medico igienista non deve curare, ma deve anticipare”. Questo un punto importante, essendo il professore promotore e divulgatore da sempre della vaccinazione, “Io mi sento corresponsabile della vaccinazione forzosa anti covid”. Un momento della nostra vita delicato, e tutti ricorderemo quei giorni del 2020 in cui nessuno sapeva nulla di cosa stesse accadendo.
“Nel mio libro ho voluto rimarcare il problema dell’uso errato degli antibiotici. Gli antibiotici vanno usati nei tempi e nei modi giusti, usiamoli poco e usiamoli bene e soprattutto usiamoli quando servono” ha sottolineato il professore usando un esempio pratico “la gestione degli antibiotici è come la lama di un coltello, più la usiamo e più perde il filo, per cui un uso esagerato non potrebbe essere funzionale, perché l’antibiotico ogni volta che viene somministrato i batteri cominciano a prenderne le misure” per cui se usato male il batterio riprende vigore e conosce meglio il suo nemico, l’antibiotico.
Il professor Fabrizio Pregliasco è anche un noto divulgatore e comunicatore: “Noi divulgatori dobbiamo dare una comunicazione che sia di pre-occupazione e non di rifiuto. La mia paura oggi è quella di comunicare e non essere capito” ha inoltre sottolineato, tornando al periodo Covid che “i vaccini non hanno una efficacia al cento per cento. Però il nostro intento era quello di vaccinare e di vaccinarsi il più possibile per salvaguardare i fragili”.
Ad onor di cronaca devo altresì aggiungere una breve “contestazione” da parte di qualche no-vax presente in fondo alla sala, arrivati uno alla volta con distanza regolare di circa 5-10 minuti tra uno e l’altro, che hanno posto domande-non domande, riflessioni-non riflessioni, forse non compresi, tra i quali uno alzatosi in piedi puntando il dito verso il professore gridava “incostituzionalità” rivolto all’obbligo vaccinale, a cui il professore, non intimorito, ha dato pronta risposta.
La serata si è conclusa con la dedica e la firma sui libri da parte del professor Pregliasco.
“In Europa, l’obbligo vaccinale è nato all’inizio dell’Ottocento, con la diffusione della vaccinazione contro il vaiolo. I medici avevano infatti notato che proteggendo il singolo era possibile evitare la diffusione dell’epidemia all’intera collettività ma anche che, per ottenere questo risultato, era necessario avere un’adesione massiccia. L’introduzione della vaccinazione suscitava, oltre agli entusiasmi, anche profonde resistenze” dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità.