Sabato sera presso l’auditorium di via Filippo Meda 20 a Rho(MI), è andato in scena lo spettacolo “Ti Conosco?” La voce di chi ti sta accanto, un recital contemporaneo, parole e musica dal vivo, per gli Alzheimer Cafè del rhodense.
Uno spettacolo per la regia di Giusi Risorto, con Nadia Del Frate, Massimiliano De Pisapia, Maria Panetti, Barbara Cozzi, Umberto Sanavio, Franca Fiore. Testi inediti scritti da: Manuela Galati, Francesco Cavallaro, Andrea Mazzola. Musiche originali scritte da Riccardo Roveda e Samuele Cafagna. Samuele Cafagna alla chitarra acustica e al basso. Riccardo Roveda alla chitarra elettrica. Davide Raimondi alle percussioni ed effetti. Il Dipintoappeso sul palcoscenicodi Ada Nori. Tecnico suoni: Roberto Lotta. Tecnico luci: Walter Intropido.
Uno spettacolo molto emozionante che ha dato la possibilità al numeroso pubblico, oltre 150 persone, di poter riflettere sull’Alzheimer, una malattia che si sta diffondendo ed esige che siano istruite e accompagnate le persone coinvolte. Esistono già sul territorio piccole realtà che si occupano di questo, essere raccordo tra malattia, malato, e familiari. Ma sono ancora poco conosciute, non sufficientemente strutturate per essere capillari sul territorio.
Presenti in sala la presidente della Fondazione Comunitaria Nord Milano Paola Pessina, l’assessore alle Politiche Sociali Paolo Bianchi, l’assessore Nicola Violante e la dottoressa Angela Fioroni, volontaria e coordinatrice Alzheimer Cafè.
Al termine dello spettacolo è salita sul palco la regista Giusi Risorto, che ricevendo un mazzo di fiori ha voluto ringraziare in primis gli attori per lo spettacolo e poi tutti i presenti in sala, ha invitato a fianco a sé l’assessore Paolo Bianchi e la dottoressa Angela Fioroni: “Credo che andiamo a casa con il cuore un po’ graffiato. Lo spettacolo, l’arte, hanno questa capacità di parlare ai nostri cuori, di parlare alle nostre emozioni. Vivere, stare accanto a una persona che si è ammalata di Alzheimer , cioè che perde la sua memoria, perde la conoscenza dei suoi figli, dei suoi cari, non è una cosa facile. E allora ha ragione il volontario che dice ci siamo noi per poter aiutare, qualcuno che quasi sicuramente nella maggior parte dei casi ha già vissuto questa esperienza, ha già capito come poter superare le graffiature si ogni giorno, per tornare ai ricordi, alla memoria, alle cose piacevoli vissute con i propri cari”.
Anche ai volontari degli Alzheimer Cafè è dedicato lo spettacolo, i luoghi dove ci sono dei volontari, dove ci sono dei professionisti che si prendono cura dei malati e dei loro familiari.