Angelo Fino, rhodense di origine partenopea, torna per il terzo anno a donare alla città la possibilità di ammirare parte della sua collezione di statue di presepi del Settecento, alcune alte fino a 40 centimetri, altre più piccole.
Il grande presepe è montato nella vetrina del Tourist Infopoint che si affaccia su piazza San Vittore.
Accanto ai personaggi della Natività, un mendicante e una donna sono opera di artigiani del ‘700. I dettagli sono curati al massimo livello, come dimostrano la cesta del pescatore colma di frutti di mare o le botteghe dei venditori di carne, pane, verdure.
Il presepe si rifà alla tradizione nata nel 1700 ai tempi di re Carlo III di Borbone, nel regno delle Due Sicilie. In visita a Napoli, il monarca spagnolo invitò artisti, sarti, scenografi, artigiani, ad allestire il presepe. Creò una sfida tra nobili, per vedere chi avrebbe realizzato il presepe più bello nelle ville e nelle chiese. “In quell’epoca – racconta Angelo Fino – Il presepe perse la connotazione umile e povera data da San Francesco. Comparvero abiti ricchi. I nobili si diedero parecchio da fare, poi il re tornò in Spagna e si portò via tutto. Ma l’usanza è continuata. Io acquisto statuine da vent’anni con i miei risparmi. Ne ho collezionate circa duecento”.
Fonte Comune di Rho.
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