Sabato 14 giugno presso la Fondazione Restelli via Cadorna a Rho(MI), nella sala intitolata alle sorelle Del Grande, alla presenza delle autorità di Rho e Pogliano, i sindaci Andrea Orlandi e Carmine Lavanga, tutto il consiglio di amministrazione della RSA, la famiglia, amici e rappresentanti dell’Anpi, il presidente Mario Anzani, si è tenuta la presentazione della ri-edizione del libro scritto da Angela Grassi su Giuseppe Restelli.
La riedizione del libro aggiunge al contenuto già ricchissimo di aneddoti, storia personale, professionale e fotografie, altri contenuti di quando Peppino era un bambino, un giovane uomo, fino ad arrivare alla sua senilità.
Angela Grassi, in queste pagine, riesce a mettere nero su bianco, con una forza e una passione inenarrabile chi era il dottor Giuseppe Restelli. E, lo fa, dopo che in due avevano provato a iniziare una conversazione per la scrittura di una biografia, senza che il Presidente ne fosse convinto. Angela, forse perchè figlia di suo cugino, forse perchè giornalista di cui si poteva fidare è riuscita nell’intento.

Restelli, una vita nata il 05 agosto 1924 e dedicata al servizio del prossimo e del bene pubblico.
Nato da una storica famiglia di Rho, resta da giovane orfano di padre e diventa il sostegno della famiglia Grassi-Restelli. Si occupa del fratello Luigi e della mamma Virginia. In gioventù si avvicina all’Azione Cattolica e resta sempre molto ancorato alla Chiesa, tanto da farne il suo motto insieme agli altri suoi due valori “Dio, Famiglia, Lavoro”.
Durante la II guerra mondiale diventa Partigiano e sfila il giorno della liberazione per le strade di Rho sotto gli occhi increduli di sua Madre che non sapeva nulla.
Continua il suo impegno politico e, l’11 dicembre 1955, viene inaugurata la casa di riposo Perini: l’idea nasce da un’esperienza che Peppino aveva vissuto in gioventù. La morte di una sua vicina di casa, al freddo in una casa di corte di via Madonna lo aveva portato a pensare che non dovessero esserci altri casi come quello a Rho.
La storia della fondazione ha il suo inizio, ma non è un punto di arrivo bensì un punto di partenza. Peppino diventa presidente della Nei società editrice di Avvenire e successivamente direttore del personale di Eni, sotto la guida di Mattei. Negli anni 90 inaugura la Poglianasca, la casa di assistenza per persone disabili ad Arluno.
Per chi lo conosceva, mille erano i modi in cui veniva chiamato: Peppino per la famiglia, Catilina per i suoi amici partigiani dell’Ampi, il Presidente o Dottor Restelli per la sua Famiglia della RSA.
Il mio ricordo lo porta a riassumere come eclettico, determinato, sognatore e uomo che si è creato da solo e il nome che gli do è da sempre Peppino.
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