Gli adulti dovrebbero ricordarselo, i bambini di sicuro no. Per questo occorre informarli, attraverso un modo intelligente e giocoso. Gli allevamenti di bachi da seta sono stati uno dei punti forti della storia di Villa Burba, in corso Europa 291 a Rho(MI), il complesso seicentesco che un tempo vantava moltissimi gelsi e ora ne conserva alcuni maestosi esemplari nella corte rustica.
Il Comune di Rho, con l’assessorato alla Cultura, ha fortemente voluto occasioni dedicate ai più piccoli per recuperare, dopo i restauri di Villa e parco storico, anche gli aspetti più caratteristici del passato di questa parte di territorio. L’Associazione Passi e Crinali animerà tre pomeriggi in sala del Filatoio, aiutando a scoprire la storia di Villa Burba e come si sviluppa la vita di un baco, con adeguate informazioni naturalistiche.
Gli appuntamenti sono dedicati a ragazzini dai 6 agli 11 anni. Il primo è in calendario domenica 19 maggio dalle 15 alle 18. Nel mese di giugno stessi orari domenica 9 e anche il 30, a chiusura del programma di Crisalidi, la rassegna nata per rilanciare Villa Burba come luogo di incontro e cultura.
Partecipare è gratuito ma ogni volta sono disponibili 20 posti per i bambini e ai genitori è chiesto di rimanere in zona. Da Sala del Filatoio ci si sposterà alla corte rustica per chiedere ai gelsi qualche foglia su cui posare i bachi, che ne sono ghiotti.
La prenotazione è obbligatoria al Tourist Infopoint di Piazza San Vittore 19, via telefono allo 02-93332223 oppure raggiungendo la sede nei giorni e negli orari di apertura. Le prenotazioni sono aperte e si chiuderanno il 29 giugno, fino a esaurimento dei posti disponibili.
La bachicoltura era molti diffusa in tutto il Nord Italia fino al secolo scorso, per far fronte alla richiesta di seta di qualità. Attorno agli anni Cinquanta le fibre sintetiche hanno ridotto progressivamente la domanda del prodotto finito: le tante filande presenti anche a Rho e dintorni chiusero una dopo l’altra.
Oggi qualche piccola realtà sta riprendendo la bachicoltura in Italia, ripristinando i diversi passaggi: coltivazione dei gelsi, allevamento dei bachi, lavorazione dei bozzoli, tessitura del filo. Grande cura va riservata ai bozzoli: servono un essiccatoio, vasche di acqua calda per liberare le fibre; spazi per la scopinatura, la spazzolatura che permette di dipanare i fili. Trovato il capofilo, un macchinario consente di svolgere il bozzolo e ottenere 1.500-2mila metri di filo. Ai bambini saranno spiegate le diverse fasi della bachicoltura, un modo per recuperare parte della nostra storia e di una filiera che ha dato lavoro per secoli a migliaia di persone.
Fonte Comune di Rho